REGOLAMENTO
1. Storia
Non c’è una data certa in cui si possa collocare la fondazione precisa della Schola Cantorum “San Pietro”. Una ricerca nell’archivio della parrocchia ha fatto venire alla luce documenti in base ai quali si può pensare che la corale sia nata intorno al primo decennio del secolo scorso. In uno di questi documenti il Vescovo Longhin si complimenta per il buon livello dei canti eseguiti dalla corale alla visita pastorale. (…)
Il desiderio di celebrare la liturgia cantando e di condividere la gioia del “cantare insieme per il Signore” anche con altre comunità parrocchiali, ha portato la Schola Cantorum “San Pietro” ad accogliere sempre con favore gli inviti ad animare le celebrazioni liturgiche, partecipare a rassegne e/o concerti liturgici con altre Corali del territorio.
Questi eventi costituiscono occasioni di cammino spirituale, culturale, di crescita umana e tecnica.
La Schola Cantorum si è sempre distinta e caratterizzata per l’accoglienza, il sostegno e la fraternità nei confronti di chi ha voluto parteciparvi.
2. Finalità
Il coro parrocchiale ha come scopo primario l’animazione del canto nelle celebrazioni liturgiche della parrocchia aiutando la partecipazione attiva e consapevole di coristi e fedeli per favorire l’incontro con Cristo, centro dell’azione liturgica.
Le presenze della corale, del coro Voci Nuove, degli animatori liturgici, sono una ricchezza per la parrocchia; queste realtà, negli anni e in sinergia tra loro, si sono impegnate affinché tutta l'assemblea si familiarizzi con il canto.
Altre finalità sono ammissibili purché non siano in contrasto con lo scopo primario. L’attività del coro è strettamente legata al calendario liturgico della parrocchia.
3. Gli atteggiamenti del corista
Vivere con entusiasmo la realtà della Schola Cantorum “San Pietro” significa:
3.1 - Crescere con la musica nella liturgia:
servizio e disponibilità alla partecipazione, soprattutto nelle celebrazioni liturgiche; umiltà e atteggiamento di preghiera nell'esecuzione dei canti; impegno nelle prove e nella preparazione dei canti; collaborazione con gli altri coristi e aiuto reciproco sia nell’apprendimento dei canti e nel reperimento degli spartiti; buone qualità canore e capacità di armonizzare la propria voce con quella degli altri coristi; ascolto delle correzioni fraterne e tecnico-musicali da chi ha maggiore esperienza della vita comunitaria e della musica.
3.2 - Crescere spiritualmente e culturalmente:
partecipazione agli incontri settimanali costituiti dalla prova di canto che si auspica inizi con la preghiera comunitaria; presenza alle liturgie, ai concerti, ai momenti di preghiera, ai ritiri spirituali organizzati per la Schola Cantorum, agli incontri di formazione spirituale e culturale, interni o esterni, che si potranno svolgere nel corso dell’anno.
3.3 - Crescere comunitariamente in senso cristiano:
la presenza frequente alle liturgie, l’accostarsi ai sacramenti e la consuetudine alla preghiera e alla vita comunitaria tendono a generare nei coristi una certa familiarità sia tra di loro sia con la preghiera liturgica cui essi sono chiamati a partecipare come autentici animatori dei propri fratelli attraverso il servizio del canto. Questa preghiera è, infatti, l’origine del servizio e della crescita spirituale comunitaria della Schola Cantorum e i suoi primi frutti sono l’entusiasmo, la comunione e la gioia espressi in ogni servizio reso alla comunità e alla Chiesa. La bellezza nel cantare le lodi a Dio e la letizia che l’accompagna deve illuminare il cuore di chi ascolta e prega insieme al Coro. Questo non solo durante le liturgie, ma anche durante i concerti che sono degli autentici annunci catechetici sull'incanto della musica quale canale di favore per comunicare con il Signore. L’incontro costante con Cristo attiva un movimento di conversione e di testimonianza cristiana che incide conseguentemente sugli ambienti in cui vive e opera ciascun corista.
4. Regole per la vita del coro.
I. Attività
L'attività del Coro inizia nel mese di settembre e termina, generalmente, nel mese di giugno. Le prove sono solitamente di lunedì alle ore 20.30. Nella 2ª domenica del mese, il coro si impegna ad animare la messa delle 10.00, alla quale potranno seguire prove in chiesa. A questo proposito si fa riferimento al calendario che è periodicamente affisso nella sala delle prove o pubblicato sul sito.
II. Partecipazione alle Prove
È importante la puntualità e l’assiduità in tutte le prove. Ove esistano particolari problematicità personali, si raccomanda di partecipare almeno al 50% delle prove ordinarie e delle prove generali. Al fine di favorire l’armonia delle voci e una buona riuscita dell’azione liturgica, in mancanza delle presenze necessarie, non si potrà partecipare alle animazioni-esibizioni ufficiali del coro.
Sarà molto apprezzata la capacità di “auto valutazione” di ciascun corista, che di volta in volta saprà moderare il proprio tono di voce durante le esecuzioni di canti o passaggi in cui si sente meno sicuro.
III. Prove individuali o di gruppo
A discrezione del Direttore potranno essere concordate prove individuali o per piccoli gruppi, a carattere propedeutico o di perfezionamento, al fine di favorire una maggiore sicurezza e disinvoltura nel canto.
IV. La divisa
Nelle solennità tutti i membri del coro indosseranno la divisa: giacca-pantalone nero/scuro, camicia bianca e cravatta rossa per gli uomini, completo nero con sciarpa rossa o pantalone/gonna nero, camicia bianca e collarino rosso per le donne. Nelle solennità estive è sufficiente avere la camicia bianca (con accordo verbale di volta in volta).
La cravatta rossa è stata donata al coro, in caso di ritiro esse deve essere restituita. Sciarpa e collarino invece sono state acquistate personalmente dalle coriste.
V. Cartellina e spartiti
Ognuno è responsabile della cartellina e degli spartiti che gli sono affidati. Le cartelline dovranno essere sempre ordinate secondo il criterio stabilito dal Direttore, in modo da essere pronto/a ed efficiente durante le prove e le animazioni liturgiche.
VI. La disposizione degli elementi
La disposizione degli elementi della Schola Cantorum durante le prove, le liturgie e i concerti è stabilita dal Direttore. Ogni corista è consapevole che le assenze alle prove e ancor più in occasione delle varie celebrazioni o concerti, può comportare disagio ai colleghi, che si troveranno attorniati da coristi con timbro, stile, voce, diversi dal collega dal quale normalmente è affiancato, facendo venire meno l’affiatamento faticosamente costruito.
VII. La partecipazione alla vita del coro implica l’accettazione del presente regolamento.
Preghiera del corista
O Padre creatore dell'universo,
Tu hai posto in ogni cosa il segno del tuo infinito amore
e hai donato alle creature l'impronta della tua bellezza.
Rendimi autentico cantore del tuo amore,
fa che con il mio canto sappia esprimere
un poco di quell'armonia sublime
che Tu hai posto in tutte le cose
e che muove il cielo e la terra
in quell'accordo mirabile che tutto abbraccia.
Fa che il mio canto sia sempre a servizio della tua lode,
che non mi vanti mai di questo dono,
che offra il mio servizio alla Chiesa senza alcuna vanità e superbia,
sapendo di assolvere un dovere d'amore verso Dio e i fratelli.
Metti nel mio cuore il canto nuovo
che sgorga dal cuore del Risorto,
e fa che, animato dal tuo Santo Spirito,
possa lodarti e farti lodare per la tua unica gloria,
vivendo nel servizio liturgico l'anticipo della liturgia celeste.
Te lo chiedo per Cristo Salvatore nostro,
causa e modello del nostro canto.
Amen
Mons. Marco Frisina
Ecco, tu dici, io canto! Tu canti, certo, lo sento che canti: ma bada che la tua vita non abbia a
testimoniare contro la tua voce. Cantate con la voce, cantate con il cuore, cantate con la
bocca, cantate con la vostra condotta santa.
S. Agostino
Sacrosantum Concilium n.112
Il canto sacro unito alle parole è parte necessaria e integrante della liturgia.