GUIDA AL CONSUMO CRITICO

 

Le Multinazionali

 

 

 

È praticamente impossibile avere un’idea delle multinazionali e del loro comportamento senza portare alcuni esempi che descrivono solo in parte le condizioni di vita di milioni di lavoratori. Vediamone alcuni forse tra i più significativi, che ci permettono di capire chi sono e come si muovono. Le fonti d’informazione sono molto attendibili poiché riguardano fatti di cronaca riportati in alcune riviste importanti come: Altreconomia, Il Manifesto, Corriere della sera, movimenti sindacali spesso locali, movimenti ambientalisti come Greenpeace e siti internet.

La Coca-Cola è sicuramente una delle multinazionali più conosciute, di origine statunitense è il primo gruppo al mondo nel settore delle bevande non alcoliche, il maggior azionista è Warren Buffett l’uomo più ricco del mondo dopo Bill Gates e detiene il 6% delle azioni, è presente con marchi come Sprite, Fanta e ha rapporti commerciali con Nestlè, Danone, S. Benedetto. È accusata di una forte repressione sindacale nelle fabbriche di imbottigliamento in Colombia, fra il 1992 e il 2002 sono stati uccisi una mezza dozzina di attivisti sindacali per i quali è stata denunciata oltre che per sequestri di persona e torture avvenuti nelle sue fabbriche, situazioni analoghe di sfruttamento avvengono anche in India e nelle Filippine (Altreconomia 11/02). Molto spesso i suoi prodotti sono stati causa di intossicazione, nel 1998 uno studio fatto da una associazione di consumatori ha dimostrato che alcuni prodotti dietetici come Coca-Cola Light contengono aspartame, una sostanza che presa in grandi quantità risulta nociva per la salute. 

La Bayer multinazionale farmaceutica di origine tedesca presente in più di 60 paesi impiega 116.900 persone, partecipa al World Economic Forum un organizzazione che ha l’obiettivo di far incontrare i rappresentanti delle multinazionali e i governanti dei paesi più potenti per definire le politiche economiche mondiali più adatte agli interessi delle imprese. È stata citata in giudizio più volte da varie organizzazioni, nel 2003 di fronte alla magistratura statunitense, per aver collaborato col regime razzista sudafricano degli anni ’80, in cui fra le armi utilizzate dall’esercito Sud Africano c’era anche “l’agente arancione” lo stesso defogliante usato in Vietnam che, secondo l’accusa, era fornito dalla Bayer. Ma la Bayer è anche famosa per la produzione di pesticidi molto pericolosi, spesso usati nei paesi del terzo mondo che mietono numerose vittime a causa delle confezioni con etichette poco chiare; in zone con alto grado di analfabetismo, vengono scambiati per fertilizzanti o altro.

Unilever multinazionale anglo-olandese, attiva nel settore alimentare e dei detergenti, forse più conosciuta per la varietà dei suoi prodotti molto diffusi come il tè Lipton, i gelati Algida, i surgelati Findus, confetture Santa Rosa, detersivi come Coccolino, Cif, Lisoform, dentifrici e saponette come Mentadent, Dove e molti altri, fa parte di numerose associazioni che sostengono gli interessi delle imprese e di Europabio un associazione che ha lo scopo di favorire l’uso di ingegneria genetica.

Essendo produttrice di prodotti legati al cacao è responsabile dello sfruttamento del lavoro minorile che avviene nelle piantagioni. È la più grande fornitrice al mondo di tè e quindi responsabile dello sfruttamento di migliaia di persone nelle piantagioni del Kenia di cui è proprietaria. Unilever è anche una delle più grandi importatrici di olio di palma in Indonesia. Tale attività provoca la distruzione delle foreste costringendo le popolazioni locali ad abbandonare le proprie terre. In India c’è da rilevare lo sfruttamento di manodopera per la produzione di termometri in cui i lavoratori, a causa di mezzi di produzione antiquati, vengono esposti a pericolose esalazioni di mercurio. E’ responsabile di prodotti per l’igiene personale come deodoranti, saponette ecc. contenenti ftalati nocivi per la nostra salute nonché di prodotti alimentari contenenti O.G.M.

Nike importante multinazionale nel settore delle calzature e abbigliamento sportivo, possiede un totale di 731 fabbriche sparse in tutto il mondo di cui 13 in Italia.

 

Tutte le scarpe Nike sono prodotte in Asia, in particolare in Indonesia, Cina, Taiwan, Corea del sud e Vietnam con regimi di lavoro oppressivi. La sua linea di condotta è molto simile a quella della Coca-Cola con sfruttamento della manodopera, abusi sessuali, molestie verbali e fisiche, dirigenti sindacali repressi dall’esercito, va ricordato inoltre che in Cina è vietata la libertà di sciopero, di organizzazione sindacale e che i livelli salariali sono estremamente bassi. I lavoratori sono esposti ai vapori delle colle e solventi per le vernici lavorando 12 ore al giorno con un salario da fame. Circa l’1% del costo di una scarpa deriva dalla manodopera il 5% dal materiale, il restante 94% va tra la pubblicità, vendita all’ingrosso e al dettaglio. La Nike risulta tra le società più boicottate insieme a Coca-Cola, Nestlè e Mc Donald. Naturalmente quelli riportati sono solo alcuni esempi, di multinazionali che ci permettono di capire a grandi linee come operano e come in realtà sia decisivo il loro comportamento per l’intera umanità.

La fonte di questo articolo è:

                                                                                                                            Walter