CIAD, NEL CUORE DELL’AFRICA

La Repubblica del Ciad è uno stato presidenziale che ha come capitale N’Djamena e si trova nel cuore dell’Africa. Le stime effettuate nel 2001 citano una densità demografica di 7 abitanti/km2 per un totale di circa 8.707.000 abitanti in una superficie di 1.284.339 km2. Un territorio dunque abbastanza vasto al cui interno vi sono diversi gruppi etnici (Sudanesi 50%, Arabi Shoa 30%, Haussa ed etnie affini 10%, Tubu, Kanuri ed altri 10%) che parlano arabo e francese (lingue ufficiali) e vari dialetti sudanesi. Diverse etnie che si accompagnano a diverse religioni tra cui musulmana 44%, animista 33% e cristiana 23%. Il Ciad confina a nord con la Libia, a ovest con Niger, Nigeria e Camerun, a est con il Sudan ed a sud con la Repubblica Centrafricana. Vista la posizione centrale il clima immancabilmente è arido e tropicale ma nel suo territorio vi sono il lago Ciad di ben 9000 km2  ed il fiume Chari di 875 km.

Il Ciad ha alle sue spalle una tra le più dolorose storie dell’Africa essendo una nazione costruita sull’orlo del conflitto. Negli anni ottanta era la nazione più povera al mondo, oggi si trova tra le prime dieci, ma la sua apparente ripresa economica è da attribuirsi più ad un peggioramento della situazione negli altri paesi che ad un effettivo miglioramento del suo standard di vita. Il clima arido, l’isolamento geografico, l’insicurezza alimentare e l’inesorabile avanzamento del deserto sono solo parte dei problemi che tormentano questa nazione creandone un’economia debole e particolarmente vulnerabile ai disordini politici. Una realtà difficile in cui vivere, una realtà in cui convivono etnie, religioni, culture e storie diverse, una realtà in cui certe volte si vive in pace e certe altre no. Un paese definito in via di sviluppo la cui popolazione è ricca di speranze e di voglia di costruire il proprio futuro e che sebbene viva in capanne senza energia elettrica ed acqua potabile (attingibile dai pozzi posizionati in certi punti) cerca di far crescere i propri figli facendo loro apprezzare la bellezza dell’essenziale, donando loro la capacità di amare ogni piccola cosa che la natura può fornire. Don Stefano, dopo un cammino di studio e preparazione, andrà in questo paese, precisamente a Fianga, ed entrerà in contatto con un mondo completamente diverso e distante dal nostro, si troverà ad affrontare dinamiche personali e sociali complesse ed avrà dinanzi specchi di povertà e sofferenza che sarebbero in grado di toccare la parte più profonda che c’è in ognuno di noi. Don Stefano con il suo bagaglio di esperienze, con le risorse che saprà trovare in se stesso e con la fede che lo accompagnerà in questi anni di missione saprà portare conforto a chi ne avrà bisogno e vedrà sbocciare tanti sorrisi nei visi di chi per qualche motivo fosse triste.

Un sorriso… un segno di affetto e ringraziamento verso chi sta facendo del bene indistintamente da etnia, razza, religione e cultura.

Un sorriso… un segno che ti auguriamo di ricevere molte volte, anche in Ciad, un paese nel cuore dell’Africa.

 

Mara