Così la stella decise di scendere sulla terra,

affinché anche coloro che non guardano in alto, possano vedere la luce.

In tutte le nostre case - sopra la capanna del presepe o sulla punta dell'albero di Natale decorato a festa - trova posto ogni anno una splendente Stella Cometa. La tradizione vuole che i re Magi fossero stati guidati nel luogo dove nacque Gesù proprio da una luminosa cometa, messaggera celeste del Natale.

Ma quanto c'è di vero in quest’affascinante rappresentazione? La stella dei Magi è esistita davvero dal punto di vista astronomico?

L'interesse degli astronomi per la stella di Betlemme è sempre stato vivo e non accenna a diminuire.

Anche se i progressi della scienza permettono, grazie a computer con programmi di calcolo sempre più potenti, di esaminare l’astronomia con precisione e accuratezza, dopo duemila anni si susseguono ancora interpretazioni e studi a riguardo.

Keplero, uno dei padri dell'astronomia moderna non aveva esitazioni: la stella dei Magi era una supernova, cioè una stella debole e molto lontana, nella quale avviene una colossale esplosione. Per settimane o mesi la stella diventa visibile anche nel nostro cielo con una luce vivida e distinta da quella degli altri astri: l'esplosione può, infatti, sprigionare una luce superiore anche centinaia di milioni di volte a quella del sole.

L'opinione più comune vede nella stella dei Magi una cometa, in particolare quella di Halley, la cui presenza nei cieli sembra documentata fin dal 240 a.C. La comune rappresentazione a forma di cometa e la dicitura "stella cometa" risalgono proprio al fatto che Giotto, impressionato dal passaggio della Cometa di Halley nel 1301, la disegnò appunto come una cometa dalla lunga coda nella Cappella degli Scrovegni a Padova (dove la coda vuole rappresentare un oggetto celeste che indica una direzione). Tuttavia il calcolo astronomico del passaggio della cometa sul nostro orizzonte e su quello di Gerusalemme ha come data il 26 agosto del 12 a.C., cioè diversi anni prima della nascita di Gesù.

La gran parte degli studiosi è, quindi, propensa a credere che “la stella” che guidò i Magi non fosse un singolo oggetto celeste, ma una congiunzione (un allineamento) di pianeti. In particolare nel 7 a.C. vi fu una tripla congiunzione di Giove con Saturno, evento molto raro che accade ogni 805 anni, mentre nel 6 a.C., vi furono simultaneamente le congiunzioni di Giove con la Luna e di Marte con Saturno, entrambe nella costellazione dei Pesci.

Le ipotesi si affollano e oscurano sempre più la stella di Betlemme riducendola quasi a una polemica tra astronomi, ma noi siamo chiamati a oltrepassare il fatto storico e a far brillare significati ulteriori e più profondi!

Quante volte abbiamo sentito la storia dei Magi che, seguendo la Stella, vanno in cerca di Gesù appena nato? L’abbiamo ascoltata molte volte in chiesa, dalle parole dell’evangelista Matteo, ma anche in famiglia, ci è stata raccontata fin da piccolini… A volte questo episodio è presentato quasi come una bella storia o un racconto di fantasia… Ma il viaggio dei Magi non è una fiaba: è una pagina autentica del Vangelo e dobbiamo superare la superficie colorata del racconto, per ricercare il suo significato più autentico.

I Magi di cui parla il Vangelo forse sono astronomi, studiosi che conoscono il cielo e le stelle. Nei loro studi si sono accorti di una nuova stella, un astro luminoso, speciale e brillante… Riflettono, pensano, e si dicono che la nuova stella che è apparsa, indica che sta avvenendo qualcosa di straordinario! Non sanno ancora come sarà e cosa succederà, ma sono certi che qualcosa di eccezionale sta accadendo e loro vogliono parteciparvi, esserne parte.

Decidono di partire: partono per seguire una stella! Avevano letto in quella stella un segno, un annuncio, un invito. Lasciano tutto e s’incamminano in un lungo viaggio, senza conoscere la destinazione, senza sapere la durata del percorso, né quali pericoli avrebbero potuto incontrare…

Possiamo dare significato a questa loro decisione, solo se si pensiamo a quanto grande doveva essere il loro desiderio di incontrare il nuovo Re!

I Magi hanno guardato il desiderio che si portavano dentro, per questo si sono messi in cammino, e al loro arrivo davanti alla grotta hanno gioito, perché hanno trovato compimento ai loro desideri!

Noi siamo disposti a guardare in alto e distinguere, tra tante stelle, quella più luminosa che si accende per noi e ci chiama a seguirla? Siamo disposti a partire?

Dobbiamo trovare la forza per essere come i Magi, per saper scorgere nel cielo - che talvolta sembra immobile – quella stella che cammina davanti a noi e ci fa da guida.

Però non basta vedere la stella, dobbiamo renderci conto e capire che non è lì per caso, ma che ci interpella. Sì, interpella proprio noi, e ci invita a metterci in cammino per cercare sul serio la meta. Ci invita a lasciare la nostra “normalità” per affrontare qualcosa che non conosciamo ancora bene, ma di cui percepiamo l’importanza.

Il cammino dei Magi è infondo la nostra esperienza nel cercare il Signore: quando si parte, non si conosce la strada da affrontare, con i suoi tornanti e i suoi dirupi, ma non si possono immaginare nemmeno tutte le gioie e le meraviglie che il viaggio potrà riservare.

Dobbiamo avere l'intelligenza e il coraggio per andare oltre a quello che tutti dicono e che tutti fanno, per andare contro gli “Erode” che hanno paura di perdere quello che possiedono. Dobbiamo cercare di andare al di là delle scelte pratiche o facili della nostra vita, per poterne afferrare la radice profonda, per capire quali sono i nostri reali fondamenti. Non è facile, ma qualcosa, o Qualcuno, ci dice che vale la pena rischiare.

 

Michela

 

“Cercatore verace di Dio è solo chi inciampa in una stella,

 scambia incenso e oro con un ridente cuore di bimbo e,

tentando strade nuove, si smarrisce nel pulviscolo magico del deserto.”

(fr. Davide M. Montagna)