DIACONATO PERMANENTE
UN DONO PER LA CHIESA
Sono passati 10 anni dalla mia
ordinazione Diaconale e approfitto di questo momento per riflettere sul ministero
del Diacono. Non è ancora chiara oggi la sua figura anche perché non siamo in
molti e spesso siamo un po’ confusi come dei laici impegnati.
Il Diacono non è un laico impegnato che decide improvvisamente di mettersi l’alba e aiutare il don visto che c’è tanto da fare soprattutto oggi .Il Diacono ha risposto ad una particolare chiamata del Signore.
Non è un mezzo prete e nemmeno un religioso e tantomeno un chierichetto adulto.
Deve compiere un periodo di discernimento e di studi teologici per approfondire e capire di più la sua chiamata e possedere quindi una formazione teologica.
Il Diacono è un ministro ordinato.
Cioè riceve il Sacramento dell’Ordine, ma «non ad sacerdotium sed ad ministerium» cioè per il servizio. Ne consegue che il Diacono permanente, pur vivendo in una situazione di vita laicale, in virtù del Sacramento dell’Ordine è parte del Clero. Il Vaticano II riconosce il diaconato come uno degli ordini sacri. E’ quindi una realtà sacramentale.
Il Diacono deve obbedienza al Vescovo. Il riferimento diretto e immediato del diaconato al ministero episcopale farebbe dei diaconi i collaboratori naturali del Vescovo: ciò implicherebbe per loro la possibilità di eseguire (di preferenza) compiti nell’ambito sovraparrocchiale e diocesano.
Per quanto riguarda i compiti specifici, la Lumen Gentium (n. 29a), presenta il servizio che il diacono presta al Popolo di Dio nei termini del triplice ministero: della liturgia, della parola e della carità. I compiti particolari dei diaconi rientrano verosimilmente nell’ambito dell’uno o dell’altro di tali ministeri. Esso include la facoltà di amministrare solennemente il battesimo (cfr se, n. 68), di custodire e distribuire l’Eucaristia (è ministro ordinario), di assistere al matrimonio e di benedirlo in nome della Chiesa, di portare il Viatico al morente, di presiedere il culto e la preghiera dei fedeli, di amministrare i sacramentali (le benedizioni, le consacrazioni, i riti di professione religiosa e di rinnovazione dei voti, i riti delle esequie…). La funzione di insegnamento comprende la lettura delle Sacre Scritture ai fedeli, l’istruzione e l’esortazione al popolo di Dio.
(tratto da: Documento della Commissione teologica internazionale e il Catechismo della Chiesa cattolica art1 “I sacramentali”).
Ed ora GRAZIE:
Grazie prima di tutto al Signore che mi ha chiamato, la mia famiglia che mi ha sostenuto e che continua a sostenermi in questo cammino.
I Sacerdoti e la Comunità in cui sono cresciuto di Fonte Alto, perché è in questa comunità che è cresciuta la mia vocazione.
Don Angelo e la comunità di Paderno che già da accolito mi ha accolto nel 2001, destinazione poi confermata dal Vescovo anche dopo la mia ordinazione. E’ qui che mi avete aiutato ad essere Diacono. Il mio grazie a don Angelo che mi ha permesso di esercitare in pienezza e con le mie difficoltà, il mio essere Diacono nel triplice ministero. Un grazie che estendo anche a don Raffaele con il quale oggi in primis sono chiamato a collaborare. Ringrazio il Signore per le persone. che mi fa incontrare nel mio ministero, per le gioie e le fatiche. Sia Lodato Gesù Cristo.
Diac. Enrico Sommadossi