Paderno del Grappa,
domenica 19 marzo 2017
Cari genitori,
è molto difficile per questi bambini, che
ancora non hanno neanche la percezione della propria corporeità, doversi
confrontare con il concetto di coscienza; per questo faccio appello a voi
genitori, primi educatori, anche nella fede. I bambini passano con me poco più
di un'ora a settimana e questo poco tempo non basta di certo per aiutarli ad
“allenare” una coscienza che si forma giorno dopo giorno. Non basta raccontare
loro come si sta a messa o quali sono le piccole regole quotidiane e di
convivenza da rispettare. Ma principalmente, insieme a voi, vorrei aiutarli ad
acquisire la consapevolezza che c'è un Dio che ogni giorno ha un progetto per
noi e ce lo propone. I genitori giustamente si preoccupano che i figli abbiano
da mangiare, da vestire, un luogo confortevole in cui dormire e vivere ma negli
ultimi tempi qualche volta si ha la sensazione che si sia persa di vista
l'importanza della coscienza, che si può paragonare a un giardino interiore da
coltivare con amore, che ovunque e per sempre sarà per noi un’oasi intima, e
che potrà essere la nostra forza nella vita. Quel giardino va coltivato anche
imparando ad ascoltare ciò che Dio ha da dirci, smettendo di voler pensare e
decidere solo contando su noi stessi e sulle nostre forze. Quel giardino va
coltivato anche con l'incontro domenicale con colui che ci ha voluti, creati ed
amati fino alla morte. Quello che vorrei trasmettere ai bambini e su cui chiedo
anche a voi genitori di riflettere, è che ognuno di noi è legato a Dio con un
filo; quando sbagliamo, quando decidiamo di bastare a noi stessi, il filo si
spezza. Con la confessione e il perdono Dio fa un nodo a quel filo e questo
diventa ogni volta più corto. Di perdono in perdono, ci avviciniamo sempre di
più a Dio. Quando i vostri bambini vi chiederanno che cos’è il peccato potete
rispondere che i peccati sono come la pioggia e che Dio è come il
tergicristalli e spazza via i nostri peccati. La pioggia però continua a
cadere... Noi continuiamo a peccare, ma lui continua a perdonarci; Dio non
conserva nessun registro, non esiste nessun libro dove sono annotati i nostri
errori. Egli ci accoglie sempre con il suo amore incondizionato e con il suo
perdono infinito. Aiutiamo questi bambini a far sì che crescendo, anche se con
difficoltà, rimangano sempre vicini al sacramento della confessione, in modo
che possano sperimentare l'amore di Dio. "Vi assicuro che in cielo si fa
più festa per un peccatore che si converte che per novantanove giusti che non
hanno bisogno di conversione" (Luca 15,7)
Infine vi ringrazio per avermi affidato i vostri figli, per aver avuto fiducia in me.
Ancora grazie e... continuiamo ad amare i nostri ragazzi...
La catechista
Claudia